Emanuele Filiberto di Savoia ha dichiarato di essere pronto con la sua
famiglia a sostenere le spese per il rientro delle salme degli ultimi re
d’Italia, ma ha altresì ribadito che il luogo della sepoltura non potrà essere
Superga come suggerito a suo tempo dall’ex presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi, ma il Pantheon dove già sono custodite le spoglie di Vittorio
Emanuele II e di Umberto I.
Roma«Il ritorno della regina Elena, di Vittorio Emanuele III, di Umberto II
e della amatissima Maria Josè rappresenterebbe la chiusura di un cerchio per
casa Savoia e la monarchia. La Repubblica Italiana dimostrerebbe così che non
ha paura né dei vivi né dei morti».
Emanuele Filiberto di Savoia conferma i segnali positivi giunti dal governo
e dal Parlamento in merito al possibile rientro delle salme dei reali sepolte
all'estero.
Emanuele Filiberto se dovesse arrivare il via libera per il ritorno delle
spoglie ipotizza una cerimonia ufficiale?
«Su questo punto occorre essere chiari. Noi non chiediamo nulla: nessuna
cerimonia di Stato. Qualsiasi celebrazione sarebbe a nostro carico e non a
carico dei cittadini e dello Stato: paghiamo noi. Forse potremmo ipotizzare un
funerale con gli onori militari visto che entrambi erano generali».
Quale potrebbe essere il luogo della sepoltura?
«Su questo punto invece non transigeremo. Il luogo della sepoltura può
essere soltanto il Pantheon perché è qui che sono sepolti i re e le regine
d'Italia. I re d'Italia sono sepolti al Pantheon. ».
Non a Superga?
«Il primo a proporre Superga alla mia famiglia fu Ciampi. All'epoca in cui
era presidente della Repubblica siamo stati ricevuti al Quirinale e ne abbiamo
parlato. Ma su questo punto non trattiamo e già allora indicammo come unica
tomba possibile il Pantheon accanto agli altri Re d'Italia».
Il rientro delle salme potrebbe rappresentare un problema?
«In realtà il clima “politico“ è cambiato da tempo e francamente ritengo
che non dovrebbe più costituire un problema. Anche la Russia ha permesso il
rientro delle salme della famiglia imperiale. Immagino però possa sempre
esserci qualche scontento».
Ma se ci fosse un referendum lei voterebbe Repubblica o Monarchia?
«È una questione superata. L'Italia è una Repubblica dal '46 e direi che è
stabile. Per il rientro delle salme si tratta soltanto di non rinnegare la
storia. Ricordo che la regina Elena e Maria Josè sono state regine amate e che
a loro volta hanno molto amato gli italiani».
Ma a lei Renzi piace?
«Voglio dargli fiducia e francamente non è che veda altri in grado di
sostituirlo. La sua forza è il consenso che è riuscito a raccogliere.
Sosteniamolo e giudichiamo alla fine sulla base dei risultati».
Pensa che il cambio di clima sia dovuto anche a lei e alla popolarità che
ha raggiunto con i programmi televisivi? Ha qualche nuovo progetto
«Non appena siamo rientrati in Italia mi sono reso conto che c'era una
disponibilità diversa sia da parte dell'allora governo Berlusconi sia da parte
degli italiani. Ora preferisco restare dietro le quinte ma ho uno splendido progetto
con la mia casa di produzione, la Savoy & Gregory. Produrrò un film
d'animazione con la regia e la sceneggiatura di Sylvain Chomet, l'autore de
l'Illusionista basato su una serie di disegni, uno storyboard , di Federico
Fellini.
Casa Savoia è una dinastia reale europea attestata sin dalla fine del X
secolo nel territorio del Regno di Borgogna, dove venne infeudata della Contea
di Savoia, elevata poi a Ducato nel XV secolo. Nello stesso secolo, estintasi
la linea legittima dei Lusignano, ottenne la Corona titolare dei regni crociati
di Cipro, Gerusalemme e Armenia, con il conseguente aumento di prestigio presso
le corti europee.
Nel XVI secolo circa spostò i suoi interessi territoriali ed economici
dalle regioni alpine verso la penisola italiana (come testimoniato dallo
spostamento della capitale del ducato da Chambéry a Torino nel 1563). Agli
inizi del XVIII secolo, a conclusione della guerra di successione spagnola,
ottenne l'effettiva dignità regia, dapprima sul Regno di Sicilia (1713), dopo
pochi anni (1720) scambiato con quello di Sardegna.
Nel XIX secolo si pose a capo del movimento di unificazione nazionale
italiano, che condusse alla proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo 1861.
Da questa data, fino al cambiamento istituzionale nel giugno del 1946 con
l'esilio, la storia della Casa si confonde con quella d'Italia.
Inoltre, dal 1870 al 1873 il duca Amedeo di Savoia-Aosta fu Re di Spagna
col nome di Amedeo I di Spagna.
Durante il regime totalitario di Benito Mussolini, la dinastia ottenne
formalmente con Vittorio Emanuele III le corone di Etiopia (1936) ed Albania
(1939) in unione personale, mentre nel 1941, col Duca Aimone di Savoia-Aosta,
anche la corona di Croazia. Questi ultimi titoli vennero tuttavia persi
definitivamente nel 1945, a causa della sconfitta subita nella seconda guerra
mondiale.
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