martedì 20 dicembre 2011

Santa Messa di Natale



Venerdì 16 dicembre, a Milano, presso il Tempio Civico di San Sebastiano vi è stata la Santa Messa di Natale della Delegazione Lombarda dell'antico Ordine (religioso, ospedaliero, militare e dinastico) dei Santi Maurizio e Lazzaro. La funzione è stata celebrata dal Priore della Delegazione lombarda, Cav.Uff. Don Simone Rolandi, che ha ricordato lo storico legame simbolico e spirituale che, da sempre, unisce gli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia al Santo Natale di Nostro Signore Gesù Cristo e, in particolare, alla Santissima Annunziata. Il Delegato Regionale della Lombardia, S.E. Cav.Gr.Cr. Principe Don Alberto Giovanelli, ha portato i saluti delle LL.AA.RR. Vittorio Emanuele e Marina (Duchi di Savoia e Principi di Napoli) ed Emanuele Filiberto e Clotilde di Savoia (Principi di Venezia) ed ha concluso leggendo la Preghiera dei Cavalieri dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Perfetto Cerimoniere, come sempre, è stato il Cav. Alberto Di Maria.

Presenti: S.E. il Cav.Gr.Cr. Stefano Di Martino (vice Delegato della Lombardia), S.E. il Cav.Gr.Cr. Conte Giacarlo Melzi d’Eril dei Duchi di Lodi (Vicario di Milano), le “gran dame” Silvana Fiolini Alessio e Contessa Maria Lorenza Fisogni Thellung de Courtelary, il Barone Guglielmo Guidobono Cavalchini dei Conti di Scioltze (Delegato Regionale del Sovrano Militare Ordine di Malta), il Nobile Luigi Mastroianni (Delegato delle Guardie d’Onore di Milano, Lodi e Monza), il Cav.Uff. Federico Pizzi (della segreteria della Associazione Internazionale Cavalieri degli Ordini Dinastici della Real Casa Savoia), le "nobildonne" Carla Properzi Beccaria Incisa di Santo Stefano e Francesca Passerin d’Entreves, il Conte Ottavio Ferretti di Castel Ferretto, il Conte Carlo Pietrasanta, il Conte Federico Sagramoso, il Nobile Mario Filippo Brambilla di Carpiano, il Nobile Roberto Jonghi Lavarini dei Baroni di Urnavas, diverse Dame e Cavalieri dell’Ordine Mauriziano e dell’Ordine al Merito di Savoia, numerose Guardie d’Onore, autorità civili e militari, rappresentanti di diverse associazioni monarchiche, patriottiche, combattentistiche e d’arma.

lunedì 10 ottobre 2011

Cena di Gala e Beneficenza dell'Ordine Mauriziano a Milano




Venerdì 7 ottobre 2011, presso Palazzo Cusani in Via Brera a Milano, si è svolta la Cena di Gala e di Beneficenza organizzata dalla Delegazione dell’antichissimo e prestigioso Ordine cavalleresco (religioso, ospedaliero, militare e dinastico) dei Santi Maurizio e Lazzaro della Lombardia. Erano presenti il Generale Gran Maestro, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, Capo della Real Casa, insieme alla Principessa Marina; accompagnati dal Delegato regionale Sua Eccellenza il Principe Don Alberto Giovanelli. S

ono intervenute oltre trecento persone, gentili Dame e signori Cavalieri appartenenti agli Ordini Dinastici di Casa Savoia, rappresentanti della aristocrazia milanese e lombarda, della politica e delle istituzioni locali, del mondo della cultura e della imprenditoria, fra i quali: S.E. Stefano Di Martino (vice Delegato regionale, già vice Presidente del Consiglio Comunale di Milano), S.E. il Nob. Sandro Pierato (Membro della Consulta dei Senatori del Regno), il Rev.mo Don Simone Rolandi (Priore della Lombardia), il Nob. Don Giancarlo Melzi d’Eril dei Duchi di Lodi (Vicario di Milano), i fedelissimi Urbano e Silvana Alessio (rispettivamente Cavaliere e Dama di Gran Croce dell’Ordine Mauriziano), il Barone Guglielmo Gudobono Cavalchini dei Conti di Sciolze (Delegato Lombardo del Sovrano Militare Ordine di Malta), il Conte Cav. Andrea Boezio Bertinotti Alliata, il Cav. Claudio Pennati (Delegato Lombardo della Associazione Nazionale Insigniti degli Ordini Cavallereschi), i Conti Ganassini di Camerati, i Baroni Jonghi Lavarini von Urnavas.

Impeccabile organizzatrice della serata è stata la Contessa Maria Lorenza Fisogni Thellungh de Courtelary, Dama di Gran Croce dell’Ordine Mauriziano, coadiuvata dai giovani cavalieri Alberto Di Maria e Federico Pizzi. I proventi della iniziativa andranno a favore delle molteplici opere caritatevoli dell’ordine: acquisto di macchinari ospedalieri ed ambulanze in Europa e sostegno economico di alcuni lebbrosari in Africa.




martedì 13 settembre 2011

Convegno di Studi alla Università Statale di Milano



Famiglie e spazi sacri nella Lombardia del Rinascimento.

L’Università degli Studi di Milano oroganizza per il 21-22 settembre 2011, presso la Sala di Rappresentanza del Rettorato della stessa Università degli Studi di Milano, in via Festa del Perdono 7, una due Giornate di studio sul tema “Famiglie e spazi sacri nella Lombardia del Rinascimento”. Per l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro interverrà, ufficialmente invitato dal Dipartimento di Sociologia, il Nob.Dott.Cav. Roberto Jonghi Lavarini, laureatosi in Scienze Politiche, presso la medesima università, con una specifica Tesi in Araldica e Comunicazione

Il programma prevede:

21 settembre
Saluti del direttore del Dipartimento di scienze della storia e della documentazione storica, G.G. Merlo

I sessione: ore 10.00-16.00
Città capitali, coordina G. Zarri
A. Esposito (Roma) Cappelle, tombe, monumenti sepolcrali:
“investimenti per l’aldilà” dell’articolata società romana del tardo medioevo e della prima età moderna
V. Polonio (Genova) Élites liguri e frati Predicatori. Un sondaggio tra XIII e XV secolo
S. Buganza (Milano) I Visconti e l’aristocrazia milanese tra Tre e primo Quattrocento: gli spazi sacri
E. Rossetti (Milano) “Arca marmorea elevata a terra per brachia octo”. Le sepolture dell’aristocrazia milanese tra Quattro e Cinquecento
L. Arcangeli (Milano) “Patrizi” e “mercatores” milanesi tra Quattro e Cinquecento: bisogno di eternità?
ore 12.45 Pausa
ore 14.30
C. Cairati (Milano) Dopo il Concilio di Trento: le antiche sepolture milanesi e le riforme di Carlo Borromeo
Discussione della I sessione

II sessione: ore 16.20 – 19.00
Aree rurali, coordina G. Andenna
F. Del Tredici (Milano) Nobiltà rurale ed élites borghigiane nel Seprio del XV secolo
M. Della Misericordia (Milano) Spazio sacro, altari, sepolture nelle trasformazioni della religiosità fra basso medioevo e prima età moderna (a partire da chiese alpine)
G. Chittolini (Milano) Cappelle in Brianza (XV-XVI secolo)
Discussione della II sessione

22 settembre

III sessione: ore 9.30-15.40
Città provinciali, coordina L. Arcangeli
E. Canobbio (Milano) Giuspatronati privati nelle chiese di Como (XV secolo)
E. Filippini (Brescia) “Ad maximum ornamentum ecclesie fundaverunt
capellam et altarem”. Le élites cittadine cremonesi e gli Ordini mendicanti (secoli XIII-XV)
G. Battioni (Milano) Giuspatronati nella diocesi parmense in età sforzesca
M. Gentile (Parma) Chiese di fazione? Indagini su Piacenza
Discussione
ore 12.45 Pausa
ore 14.30
G. Andenna (Milano) Affi darsi ad un protettore celeste. Casati urbani e cappelle funerarie nel territorio tra Sesia e Ticino (secoli XIV-XVI)
E. Roveda (Milano) Tra le élites pavesi nel Quattrocento. Diritti di
patronato ecclesiastico in città e nelle campagne
Discussione della III sessione

IV sessione: ore 16.00 – 19.00
Tavola rotonda, coordina G. Chittolini
Introducono le discussioni e la tavola rotonda: M. Ceriana (Venezia), I. Mineo (Palermo), E. Novi Chavarria (Campobasso), G. Romano (Torino), G. Zarri (Firenze)

Coordinamento scientifico: Letizia Arcangeli, Giorgio Chittolini, Federico
Del Tredici, Marco Gentile, Edoardo Rossetti

Segreteria:
Letizia.Arcangeli@unimi.it – Tel. 02 7492597
Marco.Gentile@unipr.it – Tel. 0521 032248

lunedì 12 settembre 2011

Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Delegazione della Lombardia degli Ordini Dinastici della Real Casa Savoia: Cena di Gala a Milano




Il Delegato di Lombardia degli Ordini dinastici della Real Casa di Savoia,

Principe Don Alberto Giovanelli

Invita la S.V.

al pranzo di gala

venerdì 7 ottobre 2011 - ore 20.00

Palazzo Cusani, Via Brera 15, Milano

- cravatta bianca o nera, abito lungo e decorazioni -

RSVP entro il 3 ottobre: lombardia@ordinidinasticicasasavoia.it

venerdì 9 settembre 2011

Ordini Dinastici della Real Casa Savoia in Lombardia





S.E. Cav.Gr.Cr. Principe Don Alberto Giovanelli - Delegato della Lombardia



S.E. Cav.Gr.Cr. Stefano Di Martino - vice Delegato della Lombardia



S.E. Cav.Gr.Cr. Nob. Sandro Pierato - Membro della Consulta dei Senatori del Regno



I Cavalieri Mauriziani Dott. Federico Pizzi e Alberto Di Maria

giovedì 8 settembre 2011

Iniziativa culturale a Buscate (Monza e Brianza)

Milano: Solenne Cerimonia dell'Ordine Mauriziano in Onore dei Santi Maurizio e Lazzaro







Il Delegato per la Lombardia degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia, Sua Eccellenza il Cavaliere di Gran Croce Principe Dona Alberto Giovanelli

Ha il piacere di invitare la Signoria Vostra alla Santa Messa Solenne in Onore dei Santi Maurizio e Lazzaro nella memoria liturgica di San Maurizio e Compagni Martiri.

Presiederà il Sacro Rito il Reverendissimo Cavaliere Ufficiale Don Simone Rolandi, Priore per la Lombardia degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia.

MILANO, Chiesa di SAN MARCO, Piazza San Marco 2, Metropolitana 2-verde Lanza

GIOVEDI 22 SETTEMBRE 2011 - ORE 19.15

Per informazioni rivolgersi alla Segreteria della Delegazione:

Dama di Gran Croce Contessa Maria Lorenza Fisogni Thellung de Courtelary
lombardia@ordinidinasticicasasavoia.it - 347.2349681

Sua Eccellenza il Cavaliere di Gran Croce Senatore Nobile Sandro Pierato
s.pierato@ordinidinasticicasasavoia.it - 339.5882237

I Signori Cavalieri e le Gentilim Dame sono pregati di trovarsi alle ore 18.45 presso la sacrestia per indossare l'Abito da Chiesa.

lunedì 29 agosto 2011

La nobile famiglia dei Bertinotti di Balangero

FAMIGLIA BERTINOTTI
CONTI DELL’ IMPERO D’ AUSTRIA, CONTI PALATINI, SIGNORI DI BALANGERO,
NOBILI DEL SACRO ROMANO IMPERO
_____
LEVANO PER ARMI: D’ORO A TRE PALI DI ROSSO, ACCOLLATO ALL’ AQUILA DELL’ IMPERO
MOTTO: SIT PRO RATIONE VOLUNTAS

La nobile famiglia Bertinotti, di rango comitale, appare senza dubbio come una delle più anticamente documentate del Piemonte. Si tratta di un cognome assai poco diffuso, riconducibile ad un unico ceppo originario che appare tra le più rilevanti famiglie del XIII secolo nelle Valli di Lanzo. L’ origine è probabilmente nel longobardo “bertha”, luminoso, passato per anaferesi nel cognome. Si tratta, peraltro, di un caso abbastanza raro: il cognome, che come appare tal quale è assai antico, è giunto incorrotto nella sua forma originaria fino a noi, esattamente come riportato nei documenti tardo medievali (Franchisie concesse comitatus et hominibus Balagerij Mathiarum et Villaenove, 1346). La prima attestazione certamente riscontrata della famiglia Bertinotti risale al XVI secolo, per la precisione al 17 del mese di giugno 1348: in quella data l’ Abate del monastero di san Mauro Pulcherada, che vantava ab immemorabili diritti sovrani sulle terre di Balangero, Mathi e Villanuova promananti da una bolla dell’ imperatore Ottone (G. Mola di Nomaglio, Feudi e Nobiltà nelle Valli dei Savoia, 2006), infeudò i diritti di Signoria, successione, dazi e terze vendite a favore di alcuni abitanti di Balangero tra i quali compare un” Antonio Bertinotti”, dietro pagamento della cifra assai considerevole di 100 soldi d’ oro pro capite ogni anno nella data di San Martino (G. Mola di Nomaglio, Feudi, cit.). La cifra era piuttosto ingente, denunciava già a metà del XIV secolo la rilevanza economica della famiglia Bertinotti. Si tratta, si badi bene, della sola famiglia Bertinotti presente in tutto il lanzese e il canavese, pertanto è da escludersi la confusione con omonimi: Bertinotti è anzi la forma ipocoristicamente deformata di Berti o Bertini, cognomi entrambi presenti nel torinese, deformazione operata plausibilmente alla metà del XIII secolo proprio per differenziare i vari ceppi. Dall’ esame dei documenti storico-familiari (G. de Longis Cristaldi, Archivi di Famiglie e di Persone, materiali per una guida, 1998), pur difettando riscontri genealogici certi per alcune carenze negli specifici registri parrocchiali nel periodo tra il 1300 e il 1500, appare abbastanza certo che quella lanzese sia il ceppo originario della famiglia Bertinotti di Cureggio (NO), il cui primo stipite genealogicamente collegato all’ istante Andrea Boezio Bertinotti è tale Giovanni Boezio Bertinotti, battezzato in Cureggio il 10 giugno 1489 e figlio di Giovanni Bertinotti e Maria Pelberti di Pietro, entrambi nativi di Balangero: il collegamento araldico-genealogico tra i Bertinotti di Cureggio ed il ceppo lanzese appare quindi incontrovertibilmente fondato ed accertato nella documentazione ecclesiastica, anche perché prima del sunnominato Giovanni Boezio il cognome Bertinotti risulta del tutto estraneo all’ areale novarese (Gli archivi della Collegiata di Borgomanero, 1907).
Proprio questo Giovanni Boezio, in data 10 marzo 1511 viene insignito da papa Giulio II della Rovere della Contea Palatina maggiore, ossia ereditabile in infinito per tutta la discendenza; contea palatina nel senso più ampio, con facoltà di legittimar bastardi (tranne quelli di stirpe reale, privilegio concesso solo al palatino del Reno), restituire in pristino le persone ingiuriate e soprattutto la facoltà, sotto l’ autorità del Pontefice, di concedere Armi e titoli nobiliari non trasmissibili (cosiddetti minori), prassi comune per i palatini Lateranensi. La concessione avvenne in seguito all’ incarico, ricoperto dallo stesso Giovanni Boezio, di gonfaloniere della Chiesa nell’ ambasciata condotta a Berna con il legato pontificio De Grassi, missione per il quale il Bertinotti mise a disposizione cavalcature e militi di scorta.
La citata disponibilità della cifra di cento soldi d’ oro fino per l’ acquisto dei diritti feudali era giustificata solo da rendite piuttosto alte, la cui origine è forse identificabile nella traccia che ci è lasciata dal consegnamento d’ armi che il duca di Savoia, Carlo Emanuele I, indisse nel 1580. La famiglia Bertinotti consegnò il proprio stemma (d’ oro a tre pali di gueules) al delegato camerale, il quale dietro il pagamento dell’ emolumento di 40 scudi d’ oro rimise al Duca la decisione circa la concessione dell’ uso dell’ Arma. La risposta del Duca, redatta in carta pesante riportante sigillo cartaceo del Duca medesimo e da lui debitamente firmata ed interinata, non lascia dubbio circa l’ antichità e la nobiltà della famiglia: non si limita a concedere l’ uso in quanto arma la cui antichità è già notoria nel XVI secolo, ma riconosce ai Bertinotti il titolo di Signori di Balangero per tutta la loro discendenza maschile in infinito, non come concessione ex novo ma come semplice rinnovazione di un titolo esistente in capo all’ istante: è quindi corretto far risalire la nobiltà generosa accertata genealogicamente alla nascita di Francesco Bertinotti di Luigi nel 1558. Pare infatti che fin dalla metà del 1400, da quando cioè il monastero di San Mauro era stato commendato all’ abate Vasino Marabilia, tutti i Consignori abbiano smesso di versare l’ indennità dovuta per la concessione del feudo, mentre i Bertinotti continuarono puntigliosamente a rimettere la cifra fino alla metà del 1500 (Le carte degli archivi piemontesi, politici, amministrativi, giudiziari, finanziari, comunali, ecclesiastici e di enti morali, Fratelli Bocca, 1881), in ciò agevolati dalle esazioni e dalle gabelle che la concessione fruttava, restandone quindi gli unici titolari riconosciuti dal Sovrano. All’ Arma della famiglia Bertinotti, quindi, nel 1580 viene collegato il titolo nobiliare di Signore di un importante feudo come quello di Balangero. Interessante però, nell’ esergo della risposta del duca, l’ indicazioni dei Bertinotti come “già nobili della casa d’ Este”: è interessante perché è storicamente accertato che effettivamente gli Este esercitavano sovranità su quelle terre prima dei Savoia, è quindi plausibile che i Bertinotti venissero inviati dagli Este come nobili della Corte per amministrare il feudo, il che giustificherebbe la disponibilità economica di cui la famiglia disponeva per rilevarlo nel 1348 e la ricezione nobiliare da parte del Savoia come mero atto di riconoscimento di uno status precedente.
Verso la fine del XV secolo la famiglia si è trasferita dalle valli di Lanzo nel marchesato di Cureggio (F. Allegra, Borgomanero cronache di un Millennio, 1963), anche questo retto all’ epoca dagli Este e poi passato ai Savoia a fine XVIII secolo, e forse proprio in ragione di una antica fedeltà alla casata Estense si può spiegare l’ abbandono delle valli lanzesi per emigrare sui colli novaresi, oppure per un mutato assetto degli assetti economici della famiglia. E’ interessante notare come in tre dei cinque certificati di battesimo redatti in Cureggio durante la signoria marchionale estense figurassero come padrini dei primogeniti della famiglia Bertinotti i marchesi di Este rispettivamente nelle persone dei marchesi Ercole Filippo d’ Este padrino di Fiorentino Bertinotti (1590), Sigismondo d’ Este per Giulio Boezio Bertinotti (1615) e Sigismondo Francesco d’ Este, ultimo marchese di Borgomanero e Cureggio, per Francesco Maria Bertinotti nel 1711. Il parrinaggio battesimale, privilegio onorifico concesso dai marchesi in pochissime, sporadiche occasioni, dimostra il favore e l’ importanza della famiglia nel secolo estense del marchesato di Borgomanero e Cureggio (G. Colombo, La Storia di Borgomanero, 1978).

Proprio in questo periodo la famiglia Bertinotti, anche grazie a una oculata politica matrimoniale con le famiglie nobili e notabili del novarese, raccolse abbastanza denaro ed influenza per costruire, in Borgomanero, un grande convento in quartiere San Leonardo dove molti membri della famiglia conclusero i loro giorni, come devotamente registrato negli archivi del monastero (chiuso sotto il dominio naopoleonico) oggi conservati nella Collegiata di San Bartolomeo in Borgomanero (P. Zanetta, Ad Banchum Juris Burgi Maynerii, 1986). Tradizionalmente il cadetto della famiglia ricopriva l’ incarico di amministratore ed abate secolare del monastero.

Per quanto riguarda i legami familiari dei quali possiamo presentare documentazione genealogica, è interessante notare da un lato un’ accorta politica matrimoniale con alcune famiglie aristocratiche novaresi (contessa Clementina Marazza con Ludovico Bertinotti nel 1557, contessa Anna Maria Tornielli di Vergano con Francesco Bertinotti nel 1580, marchesa Marianna Fontana Ferrari Ardicini con Giulio Boezio Bertinotti nel 1637) e nel 1677 con Maria Cristina di San Giorgio, contessa di Pombia e Biandrate, che ha portato in dote un intero forziere di oro e rubini oltre al suo prezioso antichissimo sangue arduinico di stirpe reale. E’ anche interessante notare che, nell’ atto di battesimo di Stefano Baldassarre Bertinotti del 1640 è indicato come padrino il conte Giovanni Battista Fossati, abate commendatario, la cui antichissima famiglia comitale era all’ epoca al vertice del potere e dell’ influenza politica; anche questa una dimostrazione dell’ accuratezza nella scelta dei legami familiari, sia pure indiretti.
Dopo l’ estinzione della signoria Estense sul marchesato di Borgomanero i nuovi Signori, i Savoia, riconobbero a Gaspare Bertinotti, Signore di Balangero, l’ incarico di attuaro collegiato per la neo acquisita provincia di Borgomanero, con scrupolosa indicazione di tutti i municipi di competenza. Ci resta l’ originale del decreto di nomina, in pergamena con grosso sigillo in ceralacca incusso in custodia di piombo, firmato da Vittorio Amedeo III nell’ anno 1789. Ad esso incarico, come debitamente ricordato nella pergamena autografa del Sovrano, era collegato il titolo nobiliare di Nobile del Sacro Romano Impero per l’ insignito e per “lor figliuoli e descendenti in infinito”, aggiungendo quindi al titolo di Signore di Balangero anche quello di Nobile del Sacro Romano Impero.
Gaspare Maria Bertinotti sposa nel 1804 Anna Maria Baroli, dalla quale riceve in dote un grande appezzamento di terreno in prossimità di Piacenza, in località Baselicaduce. Probabilmente in quanto troppo distante dalla sua zona di residenza, oppure per devozione verso la casa d’ Asburgo (fedeltà da questo punto in poi mai rinnegata, e che causerà nel 1915 la perdita di tutte le fortune economiche della famiglia), Gaspare redige un fedecommesso testamentario. Va notato che il fedecommesso è istituto esclusivamente nobiliare con il quale il testatore dispone di beni immobili o fondiari per il periodo successivo alla propria morte. Su essi fondi Gaspare costituisce una commenda di juspatronato familiare per il Sacro Angelico Imperiale Ordine Costantiniano di San Giorgio, rifondato e retto dall’ arciduchessa Maria Luigia d’ Asburgo duchessa sovrana di Parma e Piacenza. La creazione di commenda di juspatronato familiare dell’ Ordine Costantiniano è sufficiente, secondo ogni massamario, per radicare in capo al rogante ed alla sua discendenza la nobiltà generosa. Contestualmente all’ erezione, e quindi al conferimento per motu proprio della Commenda dell’ Ordine Costantiniano, viene conferita a Gaspare anche la Grande Croce dell’ Ordine Imperiale di Leopoldo, onorificenza asburgica che comporta per l’ insignito del rango di Gran Croce l’ incarico di consigliere intimo nonché di cugino di Sua Maestà Imperiale Reale ed Apostolica e per lui e i suoi successori maschi in infinito il titolo di Conti dell’ Impero d’ Austria e del Regno Apostolico di Ungheria &c &c.
I discendenti di Gaspare mantennero il titolo comitale e la commenda di juspatronato fino alla annessione del Ducato parmense prima alle Province d’ Emilia e successivamente al Regno di Sardegna, nel 1860. La famiglia Bertinotti, ritenendosi sempre legata alle origini estensi e quindi alla casa d’ Asburgo, non volle in alcun modo appoggiare l’ occupazione del Ducato; all’ atto di incorporazione della Commenda Costantiniana della famiglia Bertinotti nel patrimonio dell’ Ordine Mauriziano, nel quale i beni costantiniani confluirono, Silvano Bertinotti non ritenne di aderire abbandonando le terre ed i mansi all’ amministrazione sarda senza prendervi alcuna parte. L’ Ordine mauriziano, non potendo avocarli in quanto commendati per fedecommesso, li alienò ad alcuni maggiorenti del nuovo notabilato locale.
Similmente non fu promossa alcuna opera di riconoscimento delle titolature nobiliari presso la corte sabauda, titolature che peraltro continuarono ad essere pacificamente utilizzate localmente.
Giovanni Bertinotti, nato a Fobello nel 1914 e tenuto a battesimo dall’ industriale automobilistico valsesiano Vincenzo Lancia, divenne nel dopoguerra un dirigente regionale del partito della Democrazia Cristiana assieme ad Achille Marazza, di cui fu intimo amico e collaboratore, oltreché legato da antichi intrecci familiari. Fu proprio il Marazza che trattò con Mussolini e con il cardinale Ildefonso Schuster la resa del Duce a Milano nel 1945. Benemerito della chiesa cureggese, il conte Giovanni Bertinotti donò il terreno su cui costruire l’ ACLI e l’ asilo nido per i bimbi del paese, e offrì l’ intero suo patrimonio per il restauro della chiesa arciparrocchiale e per l’ antico battistero cureggese risalente all’ XI secolo, oggi monumento nazionale.
Pierangelo Bertinotti, nato nel 1938 e coniugato con Maria Luigia Alliata (famiglia di Gozzano discendente dal ramo pisano degli Alliata che contò molti cavalieri dell’ Ordine di Santo Stefano Papa e Martire), è imprenditore alberghiero noto in tutta Italia. Per l’ attività di diffusione della cultura culinaria italiana all’ estero, dove è docente in vari istituti, è stato decorato del rango di Cavaliere Ufficiale al Merito della Repubblica.
Andrea Boezio Bertinotti, nato nel 1974, è capo della sezione sanitaria milanese del CISOM, corpo di soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta; è anche responsabile della formazione sanitaria dei volontari milanesi del CISOM, dei barellieri e delle sorelle. E’ editore di testi storico artistici, studioso di arte medievale ed archeologia industriale piemontese. Prima di dedicarsi all’ attività editoriale, dapprima per Franco Maria Ricci indi in proprio, ha ricoperto per diversi anni l’ incarico di Conservatore del Registro Fiat Italiano in Torino.

Villa Malta a Rapallo (Ge)



Anche quest'anno, Sua Altezza Eminentissima Fra' Matthew Festing, Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) ha soggiornato, una decina di giorni, lo scorso mese di luglio, nella storica e prestigiosa villa Malta (donata all'ordine dai marchesi Spinola), a San Michele di Pagana, a Rapallo (Genova). Nella limitrofa Santa Margherita Ligure, la perla del Tigullio, durante le vacanze estive, da generazioni, soggiornano diverse antiche famiglie aristocratiche piemontesi e lombarde, legate all'ordine giovannita, fra le quali: i Boetti Villanis Audifredi, Accusani di Retorto, i Brambilla di Carpiano e quelli di Civesio, i Ganassini di Camerati, i Gudobono Cavalchini di Sciolze, gli Jonghi Lavarini di Urnavas ed i Rosignano.

L'aristocratica Cortina, regina delle Dolomiti



CORTINA, la regina delle Dolomiti, tradizionale ritrovo della NOBILTA' italiana. Sempre presenti i locali signori, i nobili De Zanna di Santa Trinità e Pietra Reale, la principessa Doris Pignatelli e la contessa Marta Marzotto, il duca Gian Galeazzo Visconti di Modrone ed il marchese Luca Cordero di Montezemolo, i romani conti D'Amelio (fedelissimi della Real Casa Savoia) ed i loro parenti bresciani, i conti Folonari; la contessa Federica Marchetti Luda di Cortemiglia ed il conte Giorgio Cabalini di Sassoferrato, il marchese Francesco Montani della Fargna ed il nobile Valperto Avogadro degli Azzoni, donna Arabella Gaetani de Lazara e la contessa Maria Carolina Agliardi Moneta Caglio de Suvich con la sua ospite, la baronessa Veronica Jonghi Lavarini von Urnavas; il barone Adolfo Frigessi di Ratalma e la contessa Annamaria Spagnoletti Zeuli, la contessa Elena Palazzi Trivelli Sabatini ed il nobile Arrigo Archibugi Ferretti, la nobildonna Giovanna Antilici de Martini di Valle Aperta e la contessa Donatella Ganassini di Camerati, donna Carmela Fisca Saccomani Favaretto ed i baroni Treves de Bonfili, i baroni Grimaldi di Serravalle ed i nobili von Hersak.

lunedì 25 luglio 2011

NOBILI e CAVALIERI



Il Centro Studi Storici e Politici Internazionali Patria e Libertà, presieduto dal Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni (Presidente dalla Accademia di Studi sugli Ordini Cavallereschi, Membro del Collegio Araldico e della Società Genealogica Italiana, Cavaliere di Grazia e Devozione dello SMOM, Cavaliere di Gran Croce dell'OESSG e Grande Ufficiale dell'OSSML), aderisce al manifesto del Fonte della Tradizione, teso a ridare dignità e senso ai valori di Cavalleria ed Aristocrazia.

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Pur rispettando tutte le iniziative singole e private che si ispirano ai concetti ed ai valori cristiani ed europei di nobiltà e cavalleria, per serietà e rispetto della storia, il Fonte della Tradizione, d'ora in poi, riconoscerà e darà spazio solo:

- ai NOBILI riconosciuti tali dal COLLEGIO ARALDICO di Roma (che edita lo storico Libr...o d'Oro della Nobiltà Italiana, presente anche su Facebook), dalla SOCIETA' GENEALOGICA ITALIANA (S.G.I. che edita il Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea e che gestisce il portale enciclopedico Aristopedia, presente anche su Facebook), dal Corpo della Nobiltà Italiana (C.N.I.), dal Corpo della Nobiltà della Sardegna, dall'Istituto Accademico Araldico Genealogico delle Due Sicilie, dall'Istituto Araldico Genealogico Italiano (I.A.G.I.) e dalla Società Italiana di Studi Araldici (S.I.S.A). Per quanto riguarda i titoli e nobili stranieri, verranno sono riconosciuti solo quelli approvati dalla C.I.L.A.N.E. (Commission d'Information et Liaison des Associations Nobiliaires Européennes);

- agli ORDINI CAVALLERRESCHI (Dame e Cavalieri) degli stati sovrani, agli ordini pontifici ed a quelli riconosciuti dallo Stato Vaticano come lo S.M.O.M. (SOVRANO MILITARE ORDINE di MALTA) e l'O.E.S.S.G. (Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme), agli ordini dinastici come l'O.S.S.M.L. (Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro), l'Ordine Costantiniano di San Giorgio (dei legittimi rami di Parma, Napoli e Spagna) e quelli dei legittimi rappresentanti delle ex Case Sovrane d'Europa riconosciuti dalla "Commission Internationale Permanente d'Etudes des Ordres de Chevalerie" e-o dalla Accademia di Studi sugli Ordini Cavallereschi (presente anche su Facebook).

Chiunque avesse domande e-o dubbi sulla legittimità di titoli ed ordini, può rivolgersi direttamente al Fronte della Tradizione per una consulenza assolutamente gratuita e disinteressata: tradizioneuropea@gmail.com..

OSSML e SMOM



LL.AA.RR. Vittorio Emanuele e Marina, Duchi di Savoia e Principi di Napoli, insieme al confratello mauriziano Barone Guglielmo Guidobono Cavalchini di Sciolze ed al Duca Ugone Spinelli Barrile di Marianella, rispettivamente Delegato e vice Delegato del Sovrano Militare Ordine di Malta della Lombardia, alla Festa di Beneficienza dello SMOM che si è tenuta a Milano presso la Società del Giardino, a Palazzo Spinola.

martedì 12 luglio 2011

Milano: il "Fronte della Tradizione" rende Onore ad Otto d'Asburgo



Ieri, a Milano, nella antica Chiesa di San Sigismondo, con una Santa Messa tradizionale in latino, il "Fronte della Tradizione" ha ricordato ed onorato Sua Altezza Imperial-Regia Apostolica l'ArciDuca Otto d'Asburgo Lorena.

Erano presenti (riconoscibili nella foto, da sinistra): Cav. SAVERIO GRANCAGNOLO (Presidente del Circolo Reale Carlo Alberto), il Nob.Cav.Dott. ROBERTO JONGHI LAVARINI von Urnavas (Delegato per l'Italia della Walser Uradel Kulturverein), l'On. MARIO BORGHEZIO (Eurodeputato della Lega Nord e Presidente della Fondazione Europa dei Popoli), l'Avv. BENEDETTO TUSA (Presidente di PanEuropa Italia e del Circolo La Rocca), il Nob.Cav.Dott. DIEGO MARTINO ZOIA (Presidente della Fondazione Cajetanus e del Circolo del Regno Lombardo-Veneto, organizzatore dell'evento), ATTILIO CARELLI (Dirigente Nazionale e Segretario Regionale della Fiamma Tricolore della Lombardia), il Nob. Cav. di Gran Croce SANDRO PIERATO (Membro della Consulta dei Senatori del Regno, in rappresentanza ufficiale degli Ordini Dinastici di Casa Savoia), il Nob.Cav. LUIGI MASTROIANNI (Delegato Regionale della Lombardia dell'istituto Nazionale per la Guardi d'Onore al Pantheon).

Presenti alla cerimonia (ma non nella foto) anche: MASSIMILIANO BASTONI (Consigliere Comunale della Lega Nord di Milano), i Conti GIUSEPPE ed ELENA MANZONI di Chiosca e Poggiolo, il Marchese ENRICO GIULIANO di Sant'Andrea, il Nob.Cav. ANDREA BOEZIO BERTINOTTI ALLIATA, il Cav.Dott. FLAVIO NUCCI (in rappresentanza del movimento Destrafuturo del Popolo della Libertà), il Cav.Uff. FEDERICO PIZZI ed il Cav. ALBERTO DI MARIA della Associazione Internazionale Cavalieri deglio Ordini Dinastici di Casa Savoia (AICODS), i giovani gentiluomini FEDERICO SAGRAMOSO e GIOVANNI VISCONTI, l'Arch. LEONARDA PANSERA (nota araldista).

mercoledì 6 luglio 2011

Milano: Santa Messa per Otto d'Asburgo


La Fondazione Cajetanus e il Circolo del Regno Lombardo Veneto annunziano la celebrazione di una Santa Messa a suffragio di

Sua Maestà Imperiale e Reale Apostolica OTTONE D’ASBURGO de Jure Imperatore d’Austria, Re Apostolico d’Ungheria, Re del Lombardo Veneto, ecc.

Cavaliere del Supremo Ordine della Santissima Annunziata e nostro confratello Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro

già Deputato al Parlamento Europeo e Presidente Onorario di Paneuropa

La celebrazione si terrà Lunedì 11 Luglio 2011 alle ore 17.30 in Milano, presso la Chiesa di San Sigismondo (aggregata alla Perinsigne Imperiale Basilica di Sant’Ambrogio).

Per informazioni: info@lombardoveneto.eu - http://www.lombardoveneto.eu/


N.B.:

1. Enti e Associazioni che intendessero intervenire ufficialmente alla cerimonia, sono pregati di contattare il Presidente della Fondazione, Nob. Cav. Dott. Diego Zoia (3389614714 dalle 15.00 alle 19.00);

2. In occasione della cerimonia sarà possibile sottoscrivere un Registro di Condoglianze che verrà inviato alla Famiglia Imperiale; è possibile sottoscrivere in modo virtuale il registro inviando una mail a: info@lombardoveneto.eu con l’oggetto: condoglianze, e indicando Nome e Cognome e luogo di residenza per esteso.