L'ordine Cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro è un ordine di casa Savoia che ebbe origine da un ordine militare religioso al tempo del Regno Latino di Gerusalemme dal 1095 e ancor precedentemente nella leggendaria fine della Legione Tebea.
L’Ordine di San Maurizio fu fondato nel 1434 dal Duca di Savoia Amedeo VIII.
Con Bolla Papale del 1572, il Pontefice Gregorio XIII dispose l’annessione dell’Ordine di San Lazzaro, che era stato attivo fin dall’inizio del millennio, e cosí uniti gli Ordini vennero affidati all’allora Capo di Casa Savoia Emanuele Filiberto e ai Suoi successori.
L’Ordine di San Maurizio fu fondato nel 1434 dal Duca di Savoia Amedeo VIII.
Con Bolla Papale del 1572, il Pontefice Gregorio XIII dispose l’annessione dell’Ordine di San Lazzaro, che era stato attivo fin dall’inizio del millennio, e cosí uniti gli Ordini vennero affidati all’allora Capo di Casa Savoia Emanuele Filiberto e ai Suoi successori.
Tra gli ordini piu' antichi, prestigiosi e famosi ricordiamo l’Ordine di Malta, l’Ordine Teutonico, l’Ordine di S. Lazzaro.
Le finalità di questi ordini erano quelle di proteggere i pellegrini che si recavano a visitare i Luoghi Santi, mentre quella di San Lazzaro era di curare i lebbrosi, una vera e propria piaga sociale dell'epoca.
Altro fondamentale requisito di questi Ordini era la difesa della Fede, sia armandosi contro gli infedeli sia tramite una condotta esemplare, aiutando i poveri e i malati e difendendo le classi più deboli contro gli abusi dei piccoli potentati locali.
Grazie a queste attività, anche ai nostri giorni la parola Cavalleria è sinonimo di buone maniere e di correttezza.
Ai tempi, i candidati ad entrare in un Ordine Cavalleresco, dovevano essere di “Nobiltà generosa”, che stava a significare che entrambi i genitori erano stati accertati nobili da molte generazioni, ma in casi particolari il Sovrano poteva nominare Cavaliere colui che anche se non nobile si era distinto per qualche atto oltremodo significativo verso la Chiesa od il Sovrano. In questo caso si diceva “Cavaliere di Grazia”, in quanto aveva ricevuto la Grazia dal Sovrano, e diveniva da quel momento in poi Nobilitato a tutti gli effetti, questa tradizione si è mantenuta fino ai tempi recenti.
Oggi l’Ordine ha ancora come obiettivo primario il dedicarsi all’aiuto dei poveri e dei malati, ma anche un secondario non meno importante: dedicarsi al servizio dell’umanità. Questo può essere ottenuto cercando di creare un mondo migliore attraverso le qualità fondamentali del Cavaliere: Onestà, Fedeltà, Comprensione, Generosità, Perdono, ed in particolar modo combattendo l’ingiustizia a tutti i livelli senza quartiere.
San Maurizio era un generale romano in comando di un esercito di oltre 6.000 soldati, al tempo degli imperatori Diocleziano e Massimiano, circa 300 anni dopo la nascita di Gesú Cristo.
San Maurizio era a capo della Legione Tebana che era stata convertita al Cristianesimo,ed era chiamata la “Invicta” per non aver mai subito sconfitta. Il Generale Maurizio proveniva da quella città che è ora chiamata Luxor, in Egitto. Egli subì il martirio con tutti i suoi commilitoni, perché rifiutò di abiurare alla sua fede e celebrare alla divinità dell’imperatore.
Altro fondamentale requisito di questi Ordini era la difesa della Fede, sia armandosi contro gli infedeli sia tramite una condotta esemplare, aiutando i poveri e i malati e difendendo le classi più deboli contro gli abusi dei piccoli potentati locali.
Grazie a queste attività, anche ai nostri giorni la parola Cavalleria è sinonimo di buone maniere e di correttezza.
Ai tempi, i candidati ad entrare in un Ordine Cavalleresco, dovevano essere di “Nobiltà generosa”, che stava a significare che entrambi i genitori erano stati accertati nobili da molte generazioni, ma in casi particolari il Sovrano poteva nominare Cavaliere colui che anche se non nobile si era distinto per qualche atto oltremodo significativo verso la Chiesa od il Sovrano. In questo caso si diceva “Cavaliere di Grazia”, in quanto aveva ricevuto la Grazia dal Sovrano, e diveniva da quel momento in poi Nobilitato a tutti gli effetti, questa tradizione si è mantenuta fino ai tempi recenti.
Oggi l’Ordine ha ancora come obiettivo primario il dedicarsi all’aiuto dei poveri e dei malati, ma anche un secondario non meno importante: dedicarsi al servizio dell’umanità. Questo può essere ottenuto cercando di creare un mondo migliore attraverso le qualità fondamentali del Cavaliere: Onestà, Fedeltà, Comprensione, Generosità, Perdono, ed in particolar modo combattendo l’ingiustizia a tutti i livelli senza quartiere.
San Maurizio era un generale romano in comando di un esercito di oltre 6.000 soldati, al tempo degli imperatori Diocleziano e Massimiano, circa 300 anni dopo la nascita di Gesú Cristo.
San Maurizio era a capo della Legione Tebana che era stata convertita al Cristianesimo,ed era chiamata la “Invicta” per non aver mai subito sconfitta. Il Generale Maurizio proveniva da quella città che è ora chiamata Luxor, in Egitto. Egli subì il martirio con tutti i suoi commilitoni, perché rifiutò di abiurare alla sua fede e celebrare alla divinità dell’imperatore.
S. Lazzaro invece viveva ai tempi di Gesù, era il fratello di Marta e Maria di Magdala, e come tutti sanno divenne il miracolo più eclatante del Redentore, quando per mano Sua venne resuscitato.
La scelta di questi due Santi come Protettori dell'ordine di San Maurizio e Lazzaro, spiega le tre principali ascendenti: la Fede, l’Assistenza ai malati e la Militanza.
San Maurizio, valente generale Romano, non poteva rivolgere le Sue armi contro il Suo imperatore per promessa fedeltà, ma non poteva neppure obbedire ad un ordine contrario alla Sua Fede, e fu così che si lasciò trucidare senza opporre resistenza.
San Lazzaro dopo che fu resuscitato, condusse una vita santa, dedicandosi ai poveri e agli ammalati.
La scelta di questi due Santi come Protettori dell'ordine di San Maurizio e Lazzaro, spiega le tre principali ascendenti: la Fede, l’Assistenza ai malati e la Militanza.
San Maurizio, valente generale Romano, non poteva rivolgere le Sue armi contro il Suo imperatore per promessa fedeltà, ma non poteva neppure obbedire ad un ordine contrario alla Sua Fede, e fu così che si lasciò trucidare senza opporre resistenza.
San Lazzaro dopo che fu resuscitato, condusse una vita santa, dedicandosi ai poveri e agli ammalati.
L’Ordine conta oggi circa 4.000 membri, fra Cavalieri e Dame, distribuiti in 33 paesi.
È condotto dal XVII Gran Maestro: S.A.R. il Principe di Napoli Vittorio Emanuele Duca di Savoia, e dal Gran Cancelliere: S.A.R. il Principe di Venezia Emanuele Filiberto di Savoia, assistiti da un Vice-Gran Cancelliere, un Consiglio, una Giunta, ed un Delegato responsabile per la sua regione o il suo paese.
Solitamente vengono tenute due cerimonie ufficiali all’anno, durante le quali tutti Cavalieri sono invitati a partecipare da ogni parte del mondo. La prima viene celebrata in Francia, nell’abbazia di Altacomba (Aix-les-Bains), e rappresenta la commemorazione dei membri deceduti di Casa Savoia, la seconda rappresenta il Capitolo Generale dell’Ordine e viene tenuta in Svizzera nell’abbazia di San Maurizio di Agauno presso Martigny (Svizzera), nell’occasione vengono introdotti i nuovi Cavalieri ed ha luogo anche un Ballo formale di beneficenza.
L’accesso a questo Ordine è riservato a tutti i membri della nobiltà italiana ed europea, oltre a coloro i quali, esentati con Decreto Magistrale, facenti parte del mondo delle scienze, dell’arte, della letteratura, oltre al mondo dell’industria e degli affari, col presupposto che godano di ottima reputazione tra i loro pari, e che condividano come obiettivo le precitate finalità umanitarie.
La loro partecipazione non è da considerarsi soltanto un riconoscimento onorifico, ma significa soprattutto impegnarsi in una collettività impegnata in opere e contributi caritativi oltre ché al volontariato.
È condotto dal XVII Gran Maestro: S.A.R. il Principe di Napoli Vittorio Emanuele Duca di Savoia, e dal Gran Cancelliere: S.A.R. il Principe di Venezia Emanuele Filiberto di Savoia, assistiti da un Vice-Gran Cancelliere, un Consiglio, una Giunta, ed un Delegato responsabile per la sua regione o il suo paese.
Solitamente vengono tenute due cerimonie ufficiali all’anno, durante le quali tutti Cavalieri sono invitati a partecipare da ogni parte del mondo. La prima viene celebrata in Francia, nell’abbazia di Altacomba (Aix-les-Bains), e rappresenta la commemorazione dei membri deceduti di Casa Savoia, la seconda rappresenta il Capitolo Generale dell’Ordine e viene tenuta in Svizzera nell’abbazia di San Maurizio di Agauno presso Martigny (Svizzera), nell’occasione vengono introdotti i nuovi Cavalieri ed ha luogo anche un Ballo formale di beneficenza.
L’accesso a questo Ordine è riservato a tutti i membri della nobiltà italiana ed europea, oltre a coloro i quali, esentati con Decreto Magistrale, facenti parte del mondo delle scienze, dell’arte, della letteratura, oltre al mondo dell’industria e degli affari, col presupposto che godano di ottima reputazione tra i loro pari, e che condividano come obiettivo le precitate finalità umanitarie.
La loro partecipazione non è da considerarsi soltanto un riconoscimento onorifico, ma significa soprattutto impegnarsi in una collettività impegnata in opere e contributi caritativi oltre ché al volontariato.
Gli Ordini dinastici o di famiglia appartenenti Jure sanguinis a una Casa Sovrana (cioè a quelle case regnanti o ex regnanti il cui rango sovrano venne riconosciuto internazionalmente all’epoca del congresso di Vienna o più tardi) conservano intatta la loro validità storica cavalleresca e nobiliare, indipendentemente da ogni rivolgimento politico. È da ritenersi pertanto giuridicamente ultra vires l’eventuale ingerenza dei nuovi Stati succeduti alle antiche Dinastie, sia sul piano legislativo che su quello amministrativo nei confronti degli Ordini dinastici. Che questi non siano riconosciuti ufficialmente dai nuovi governanti, non inficia la loro validità tradizionale e il loro status , ai fini araldici, cavallereschi e nobiliari.
Tutto ciò implica l'esistenza in capo a tali ordini di autorià sovrana (puissance souveraine) ovviamente limitatamente alla Fons Honorum.
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