lunedì 17 novembre 2014

Il ritorno dei Reali: l'annuncio del Principe Emanuele Filiberto.



Emanuele Filiberto di Savoia ha dichiarato di essere pronto con la sua famiglia a sostenere le spese per il rientro delle salme degli ultimi re d’Italia, ma ha altresì ribadito che il luogo della sepoltura non potrà essere Superga come suggerito a suo tempo dall’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ma il Pantheon dove già sono custodite le spoglie di Vittorio Emanuele II e di Umberto I.

Roma«Il ritorno della regina Elena, di Vittorio Emanuele III, di Umberto II e della amatissima Maria Josè rappresenterebbe la chiusura di un cerchio per casa Savoia e la monarchia. La Repubblica Italiana dimostrerebbe così che non ha paura né dei vivi né dei morti».

Emanuele Filiberto di Savoia conferma i segnali positivi giunti dal governo e dal Parlamento in merito al possibile rientro delle salme dei reali sepolte all'estero.

Emanuele Filiberto se dovesse arrivare il via libera per il ritorno delle spoglie ipotizza una cerimonia ufficiale?

«Su questo punto occorre essere chiari. Noi non chiediamo nulla: nessuna cerimonia di Stato. Qualsiasi celebrazione sarebbe a nostro carico e non a carico dei cittadini e dello Stato: paghiamo noi. Forse potremmo ipotizzare un funerale con gli onori militari visto che entrambi erano generali».

Quale potrebbe essere il luogo della sepoltura?

«Su questo punto invece non transigeremo. Il luogo della sepoltura può essere soltanto il Pantheon perché è qui che sono sepolti i re e le regine d'Italia. I re d'Italia sono sepolti al Pantheon. ».

Non a Superga?

«Il primo a proporre Superga alla mia famiglia fu Ciampi. All'epoca in cui era presidente della Repubblica siamo stati ricevuti al Quirinale e ne abbiamo parlato. Ma su questo punto non trattiamo e già allora indicammo come unica tomba possibile il Pantheon accanto agli altri Re d'Italia».

Il rientro delle salme potrebbe rappresentare un problema?

«In realtà il clima “politico“ è cambiato da tempo e francamente ritengo che non dovrebbe più costituire un problema. Anche la Russia ha permesso il rientro delle salme della famiglia imperiale. Immagino però possa sempre esserci qualche scontento».

Ma se ci fosse un referendum lei voterebbe Repubblica o Monarchia?

«È una questione superata. L'Italia è una Repubblica dal '46 e direi che è stabile. Per il rientro delle salme si tratta soltanto di non rinnegare la storia. Ricordo che la regina Elena e Maria Josè sono state regine amate e che a loro volta hanno molto amato gli italiani».

Ma a lei Renzi piace?

«Voglio dargli fiducia e francamente non è che veda altri in grado di sostituirlo. La sua forza è il consenso che è riuscito a raccogliere. Sosteniamolo e giudichiamo alla fine sulla base dei risultati».

Pensa che il cambio di clima sia dovuto anche a lei e alla popolarità che ha raggiunto con i programmi televisivi? Ha qualche nuovo progetto

«Non appena siamo rientrati in Italia mi sono reso conto che c'era una disponibilità diversa sia da parte dell'allora governo Berlusconi sia da parte degli italiani. Ora preferisco restare dietro le quinte ma ho uno splendido progetto con la mia casa di produzione, la Savoy & Gregory. Produrrò un film d'animazione con la regia e la sceneggiatura di Sylvain Chomet, l'autore de l'Illusionista basato su una serie di disegni, uno storyboard , di Federico Fellini.
Casa Savoia è una dinastia reale europea attestata sin dalla fine del X secolo nel territorio del Regno di Borgogna, dove venne infeudata della Contea di Savoia, elevata poi a Ducato nel XV secolo. Nello stesso secolo, estintasi la linea legittima dei Lusignano, ottenne la Corona titolare dei regni crociati di Cipro, Gerusalemme e Armenia, con il conseguente aumento di prestigio presso le corti europee.

Nel XVI secolo circa spostò i suoi interessi territoriali ed economici dalle regioni alpine verso la penisola italiana (come testimoniato dallo spostamento della capitale del ducato da Chambéry a Torino nel 1563). Agli inizi del XVIII secolo, a conclusione della guerra di successione spagnola, ottenne l'effettiva dignità regia, dapprima sul Regno di Sicilia (1713), dopo pochi anni (1720) scambiato con quello di Sardegna.

Nel XIX secolo si pose a capo del movimento di unificazione nazionale italiano, che condusse alla proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo 1861. Da questa data, fino al cambiamento istituzionale nel giugno del 1946 con l'esilio, la storia della Casa si confonde con quella d'Italia.

Inoltre, dal 1870 al 1873 il duca Amedeo di Savoia-Aosta fu Re di Spagna col nome di Amedeo I di Spagna.

Durante il regime totalitario di Benito Mussolini, la dinastia ottenne formalmente con Vittorio Emanuele III le corone di Etiopia (1936) ed Albania (1939) in unione personale, mentre nel 1941, col Duca Aimone di Savoia-Aosta, anche la corona di Croazia. Questi ultimi titoli vennero tuttavia persi definitivamente nel 1945, a causa della sconfitta subita nella seconda guerra mondiale.

 

giovedì 13 novembre 2014

Roberto Jonghi Lavarini con Gianfranco Librandi.

 
Roberto Jonghi Lavarini (presidente di Progetto Nazionale - Grande Milano) con l'On. Gianfranco Librandi (deputato, imprenditore di Saronno ed editore di Intelligo giornale e web TV) ed il Prof. Fabrizio De Marinis (intellettuale d'annunziano e giornalista de Il Giornale), alla festa per il compleanno del Prof. Stefano Masullo, a Palazzo Reale a Milano.